IL MISTERO DI UNA TERRA

Sicilia

Provincia di Palermo.

Fra le campagne incontaminate, sorge un piccolo borgo di campagna che conta poco più di 900 abitanti. Più comunemente noto come il borgo di Grisì, dal 1910 Grisì fu dichiarata frazione del comune di Monreale. Di incerta etimologia, il nome della frazione sembra derivare dal greco χρυσός (Krysòs) “Oro”, diventato in periodo bizantino grysòs, dunque “Terra d’oro” probabilmente con il significato di ricca e fertile, adatta ad ogni sorta di colture grazie anche al suo clima temperato. Grisì è adagiata su colline a 480 metri di altezza sopra il livello del mar Mediterraneo, mentre ai piedi del versante della contrada Cambuca si estende la diga Jato (detto anche Lago Poma), prediletto luogo di sosta degli uccelli migratori. Proprio grazie alla considerevole altitudine, poco fuori dal paese si scorge

 

l’intero Golfo di Castellammare e di notte anche il faro di San Vito Lo Capo. Grisì dista da Monreale 37,5 Km e confina con i territori dei comuni di Alcamo (TP), Camporeale(PA) e Partinico(PA). Grisì è nata e si mantiene ancora oggi con la sua vocazione prettamente agricola. In tempi antichi nel costone del Monte Campana/Castellaccio, sul versante della contrada Cambuca, vi era una folta distesa di Frassino, albero da cui viene prodotta la manna. Oggi la distesa non esiste più, ad eccezione di qualche albero sparso. Nelle contrade attuali che circondano Grisì si coltiva in abbondanza l’olivo, la vite e il grano duro. Il territorio fa parte del comprensorio di due DOC vitivinicole (la DOC Alcamo e la DOC Monreale da cui provengono alcuni dei migliori vini siciliani esportati nel mondo) e di una DOP olivicola (DOP Val di Mazara).